INGENIO - STAMPA 9.4.2019 - Le nostre scuole sono insicure: più di 17 mila edifici in aree con pericolosità sismica medio-alta. Il rapporto

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Le nostre scuole sono insicure: più di 17 mila edifici in aree con pericolosità sismica medio-alta. Il rapporto

Edilizia scolastica e sicurezza delle scuole: a 10 anni dal terremoto dell’Aquila, Save the Children e Cittadinanzattiva, alla presenza di tutti i partiti, hanno presentato una proposta di legge in 9 punti

Scuole più sicure: la proposta di Cittadinanza Attiva

Secondo i dati dell’Anagrafe Regionale Edilizia scolastica (Ares), a 10 anni dal terremoto che ha colpito L’Aquila (aprile 2009) e i quasi 60 comuni del cratere, 17.187 edifici scolastici si trovano in aree con una pericolosità sismica alta (zona 1) o medio-alta (zona 2): Save the Children e Cittadinanzattiva sottolineano che "circa 4 milioni e mezzo di studenti tra i 6 e i 16 anni vivono in province in tutto o in parte rientranti in queste aree".

Una situazione ovviamente molto critica, che 'merita' una proposta di legge che le due associazioni hanno presentato in Parlamento alla presenza di tutti i partiti politici.

Sicurezza delle scuole in Italia: il manifesto - proposta di legge

La proposta consiste in un un Manifesto in nove punti per una proposta di legge sulla sicurezza degli istituti scolastici: secondo le due associazioni infatti "il tema dell’insicurezza delle scuole non riguarda le sole aree a rischio sismico: basti pensare che solo il 53,2% degli edifici scolastici in tutta Italia possiede il certificato di collaudo statico e il 53,8% non ha quello di agibilità o abitabilità  e che dall’inizio dell’anno scolastico 2018-2019 ogni tre giorni si sono registrati episodi di distacchi di intonaco e crolli (47) all’interno di edifici scolastici. Un vero e proprio record degli ultimi 5 anni, per un totale di oltre 250 episodi dal 2013".

Il Manifesto sottolinea come da un lato sia un diritto fondamentale per bambini, insegnanti e personale non docente quello di frequentare strutture sicure, ricevere una piena informazione, partecipare ai temi della sicurezza scolastica in prima persona. Dall’altro non si può invece prescindere da una definizione chiara di competenze e responsabilità sull’argomento e dal garantire un supporto tecnico permanente a favore di enti locali. È fondamentale inoltre il superamento dell’attuale frammentazione delle fonti di finanziamento per la sicurezza delle scuole, la creazione di una vera e propria cultura della prevenzione e della sicurezza e misure di sostegno per i bambini e i ragazzi coinvolti nelle emergenze. Infine – come spiega il Manifesto presentato oggi – è essenziale che sia previsto in via generale che associazioni con comprovata esperienza e competenza in materia di sicurezza scolastica possono intervenire in giudizio a tutela dei bambini e delle comunità interessate.

"Serve una legislazione che possa integrare e riordinare l’attuale normativa, frammentaria e incompleta, e mettere finalmente al centro il diritto dei bambini a una scuola sicura in senso strutturale e antisismico, ma anche confortevole e priva di barriere architettoniche, e il diritto delle famiglie a una piena informazione sulla condizione degli edifici che i loro figli frequentano. Soltanto garantendo supporto tecnico agli enti locali proprietari delle scuole nel realizzare gli interventi necessari, chiarendo le responsabilità di tutte le istituzioni coinvolte e considerando la cultura della prevenzione un obiettivo formativo nei curricoli scolastici sarà possibile garantire che tutti, bambini, ragazzi insegnanti e personale non docente, possano imparare e lavorare in luoghi sicuri", ha detto in merito Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

 

I dettagli del rapporto di Cittadinanzattiva

Sicurezza edifici scolastici: dal rapporto nazionale di Cittadinanzattiva emerge una Italia a tre velocità, sia sulla manutenzione che sull’adempimento delle norme e delle certificazioni richieste dalla legge

Rapporto Cittadinanzattiva sicurezza scuole: il riepilogo

In generale, emerge una Italia a tre velocità, sia sulla manutenzione che sull’adempimento delle norme e delle certificazioni richieste dalla legge: ad investire di più sulla manutenzione ordinaria è la Lombardia (in media quasi 119mila euro), meno la Puglia (non si arriva ai 3mila euro); la verifica di vulnerabilità sismica è stata effettuata solo nel 2% delle scuole calabresi e nel 59% di quelle umbre, il certificato di prevenzione incendi è presente nel 69% degli istituti del Trentino Alto Adige e solo nel 6% di quelli laziali.

Il Rapporto integrale è disponibile gratuitamente sul sito di Cottadinanzattiva, dopo la compilazione del form), qui la Sintesi dei dati.

Manutenzione ordinaria e straordinaria: si investe di più ma con grandi differenze regionali

Ben cinquanta gli episodi di crolli e di distacchi di intonaco registrati da Cittadinanzattiva, tramite la stampa locale, tra settembre 2017 e settembre 2018. Parliamo di più di un episodio ogni 4 giorni di scuola. Ad essere interessate in particolare scuole della Campania (8 casi), del Lazio (7) e della Lombardia (6). Tali casi hanno provocato il ferimento, per fortuna lieve, di 10 bambini e bambine, di 2 docenti e di 1 addetta alle pulizie.

Questi si aggiungono ai 156 censiti nei precedenti anni scolastici (36 nel 2013/14, 45 nel 2014/15, 31 nel 2015/16, 44 nel 2016/17), per un totale di 206 episodi in cinque anni.

Sicurezza sismica: più di due scuole su cinque in zona a rischio sismico elevato

Ben 18.665 gli edifici scolastici che si trovano in zone ad elevato rischio sismico (zona sismica 1 e 2), in particolare in Sicilia (3.832), Campania (3.458) e Calabria (2.399). Nonostante ciò, solo per il 29% delle scuole è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica (che sarà obbligatoria entro fine dicembre); fanalino di coda Calabria (solo 2% con verifica), Campania (4%) e Sicilia (7%), regioni in cui insistono un maggior numero di scuole in zone ad elevata sismicità.

Solo il 9% delle scuole è stato migliorato dal punto di vista sismico e ancor meno (5%) è stato adeguato sismicamente. Sul miglioramento sismico, va meglio per le scuole del Molise (dove l’intervento è stato effettuato nel 41% delle scuole) e la Valle D’Aosta (40%), molto male per quelle del Lazio e della Sicilia (3%).

Emergenze: pronto un Comune su quattro

Ben pochi i Comuni che si dichiarano pronti a gestire eventuali emergenze. A livello nazionale, si dice pronto del tutto il 24% del nostro campione, in parte l’11%. Ma la percentuale sale al 60% per il FVG e scende al 7% in Campania, 3% in Basilicata e 1% in Calabria.

Diffusissime e frequenti nella maggioranza delle scuole le prove di evacuazione, secondo la rilevazione di Cittadinanzattiva dello scorso anno, anche se in percentuale molto diversa a seconda dei vari tipi di rischio: l’88% le svolge sul rischio sismico, l’80% sul rischio incendio, l’8% su quello idrogeologico e il 2% su quello vulcanico.

I file, Regione per Regione, con i dati relativi a tutte le scuole prese in esame



A cura di Ing. Pasquale Francesco Costante
2011.
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